La Bellezza che educa (2017)

BREVE ESTRATTO

Iniziamo subito con una citazione che ci potrebbe introdurre bene alla questione; scrive la poetessa Cristina Campo: "Non è la bellezza ciò da cui si dovrebbe necessariamente partire?" Bene, ma quale bellezza? Punto di riferimento per la nostra riflessione è una domanda che lo scrittore russo Dostoevskij ci pone nel romanzo "L'Idiota".

 


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La Bellezza che educa
Il crocefisso amore è la bellezza che salva, come spesso usa dire Mon. B. Forte, è l'atto testimoniale dell'assoluto Amore di Dio verso la sua creatura. Ma la bellezza che salva è bellezza educante nella misura in cui il gesto d'amore di Cristo si fa testimonianza in noi, attraverso noi. Dunque, usando una formula di San Tommaso, possiamo dire che il Tutto è nel frammento, cioè il Tutto quale Amore assoluto di Dio si irradia nel frammento, cioè in ogni nostro piccolo gesto d'amore che diviene testimonianza del crocefisso amore. [...] La comunione tra "corpo glorioso" (icona) e "corpo sofferente" (arte occ.) si inserisce perfettamente nell'immagine dei due flauti descritta da Agostino. E l'estetica del bello diviene così inscindibile etica del bene, la bellezza lacerata della croce d'Amore viene così trasfigurata, dall'Amore, in bellezza celeste, in bellezza gloriosa.
Riprendendo così la domanda iniziale fatta da Dostoevskij possiamo quindi dire che la Bellezza che salva è la
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Immagini discusse durante la conferenza